MAESTRO ARTIGIANO BOTTEGA SCUOLA RESTAURO MOBILE BOULLE
Documentazione delle fasi di lavoro di questi eccentrici mobili, di grande impatto visivo ma allo stesso tempo molto fragili, imitazione dei mobili intarsiati alla maniera di A.C.Boulle, ebanista alla corte di Luigi XIV°. Questi tipi di mobili si possono datare dalla seconda metà dell'Ottocento ai primi decenni del ventesimo secolo. Ogni mobile ha un gemello, la tecnica adottata chiamata a foro e contro foro o ad incastro e denominata alla francese marqueterie, produce con un solo taglio con il cavalletto da traforo due tarsie identiche una prima parte e una controparte. Queste tarsie sono composte da ottone e finta tartaruga, carta colorata maculata di rosso e nero, rifinita con uno strato finissimo di celluloide a imitazione dei mobili originali in tartaruga del seicento. |
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Stato di conservazione dello sportello centrale del mobile |
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Gli intarsi in ottone sono incisi con il bulino, il resto del mobile è in pero tinto di nero a imitazione dell'ebano. Generalmente l'ossatura è in legno di rovere impiallacciato con legno mogano di 6 decimi. |
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particolari degli angoli A-D intarsiati dell'anta centrale prima del restauro.
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Anta dopo l'intervento di restauro degli angoli A-D |
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Questi mobili durante il tempo hanno dei sollevamenti degli intarsi di ottone, di consuetudine provocati anche da passaggi con panni di lana, per la pulizia, che strappano le tarsie dall'ossatura del mobile, oppure da cambi repentini di umidità che provoca dilatazioni del metallo e rammollimento o indurimento della colla originale. Forse il problema più grosso per la sua conservazione è quello di un restauro effettuato da artigiani improvvisati intarsiatori ebanisti, come nel caso di questo manufatto. |
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particolari degli angoli C-B intarsiati dell'anta centrale prima del restauro.
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Anta dopo l'intervento di restauro degli angoli C-B |
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A prima vista guardando il mobile nel suo complesso, si notano bene i sollevamenti degli intarsi, però di consuetudine ti sfuggono i particolari, che solamente quando lo stendi sul piano di lavoro e lo vedi a luce radente i problemi vengono a galla. Analizzando il manufatto per programmare gli interventi di restauro, ho scoperto che molte parti ti intarsi in ottone sono state ricostruite con gesso di bologna dipinto a modi di ottone. Francamente il "restauratore" non essendo intarsiatore o ebanista è riuscito molto bene a camuffare il colore assomigliando con la tonalità del colore all'ossidatura inevitabile con il tempo dell'ottone. Sta di fatto che per un restauro corretto, va ritolto ripulito il gesso e vanno reintegrati con intarsi in ottone come da originale di 6 decimi di spessore. |
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Non è un compito molto facile fare questa operazione ricalcare le lacune ripristinare le tarsie di ottone e metterle d'accordo con la simil tartaruga originale incollata nel fondo. Per riuscire ad ottenere un risultato non invasivo che si integra con il resto delle tarsie originali, bisogna conoscere bene il disegno e l'ornato. Non ci sono altri segreti, il segreto è ripassare molto bene il disegno originale senza interpretazioni. Nei percorsi formativi, che a volte mi capitano nella mia bottega scuola, ai ragazzi o alle persone che frequentano i miei corsi sulla tarsia e il suo restauro, come prima cosa gli metto il lapis e il rapido in mano per ripassare una tarsia, che dovranno successivamente realizzare; non è solo un esercizio ma è capire e assimilare nel cervello quello che dovremo fare successivamente adoperando un seghetto a traforo. |
In evidenza una parte di tarsia ricostruita con del gesso di bologna molto bene camuffata con il colore a fingere l'ottone ossidato, nella foto a destra la reintegrazione con ottone e successiva rigatura dei particolari.
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Questi mobili nascondono sempre delle sorprese, sul loro vero stato di conservazione. Restauri precedenti causano nella maggior parte dei casi, dei problemi che richiedono un intervento in molti casi complicato. |
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Le quattro lesene prima dell'intervento di restauro e dopo il restauro |
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In questo caso mi sono trovato davanti una situazione alquanto precaria, relativa ad incollaggi fatti usando collanti inadeguati che creano spessore, facendo risultare l'intarsio non liscio ma in rilievo.
Per risolvere a questo intervento maldestro, ho dovuto risollevare l'intarsio di ottone ripulirlo da questo collante inappropriato tipo bostik , ripulire la sede, riposizionare la tessera nel suo alloggio e incollarlo con colla vinilica. Questo tipo di colla per i puristi del restauro è considerata una colla da non usare, per il motivo della sua non reversibilità; li lascio pensare alle loro idee ma per esperienza nel campo oramai da più di trent'anni di attività, questo collante è il più indicato per questi interventi, bisogna solamente essere capaci ad incollare. |
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Come riassunto degli interventi eseguiti per il restauro in generale sono stati: rimozione dello stucco, decapatura, reintegrazioni degli intarsi in ottone, rigatura tramite bulino, ripulitura ripresa del colore, lucidatura con prodotti appropriati.
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Chi ne vuole sapere di più, ho scritto un piccolo manuale sul restauro di questo tipo di mobili ricordando che la mia bottega scuola è ad Anghiari. CORSI sulle discipline inerenti alla lavorazione del legno e al suo restauro "QUADERNI" APPUNTI DI BOTTEGA SUL RESTAURO DI MOBILI RIEDITI ALLA MANIERA DI ANDRE' CHARLE BOULLE Un manuale che racchiude i segreti per il restauro di questi splendidi mobili . |
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